La polizia ha eseguito quattro provvedimenti cautelari nei confronti di pregiudicati di Gela che imponevano il pagamento del “pizzo” ad imprenditori e commercianti. Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, Fabrizio Nicoletti, su richiesta procuratore Sergio Lari, dell’aggiunto Renato Di Natale e dai sostituti Nicolò Marino e Serafina Cannatà.
Gli indagati si presentavano a nome della “Stidda”, l’organizzazione mafiosa della zona e agli operatori economici imponevano la tangente sottoforma di “regalo” da elargire in occasione delle principali festività o per aiutare i detenuti in carcere.
I fatti si sarebbero verificati a partire dal settembre 2007 e successivamente in diversi occasioni. In un caso la vittima ha pagato 1500 euro. L’altra richiesta estorsiva, da 20 mila euro, non è stata versata perché la vittima prese tempo.
Gli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Gela hanno notato il continuo andirivieni dei quattro indagati nei locali delle aziende prese di mira, attivando servizi di appostamento e di intercettazioni ambientali attraverso le quali è stato possibile raccogliere prove schiaccianti per dimostrare le estorsioni.
L’operazione è stata denominata “High Pressure”. In manette sono finiti: Salvatore Cavallo, 25 anni; Giuseppe Alessandro Antonuccio, di 29 e Alfonso Terlati, di 24. In carcere il provvedimento è stato notificato ad Angelo Fiorisi, 41 anni, ritenuto il capo della banda. Sono accusati di associazione mafiosa, e ad eccezione di Fiorisi, di estorsione e tentata estorsione, in concorso, aggravata dal metodo mafioso.
Fonte: lasiciliaweb.it